Con la sigla RSPP si identifica il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Questa figura è stata introdotta ormai vent’anni fa dalla Legge 626, la prima in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, e poi implementata e aggiornata nel corso degli anni.
Attualmente la normativa di riferimento è il D.Lgs. 81/2008.
In particolare, ruolo, doveri e responsabilità del RSPP sono ampiamente descritti nell’articolo 32 del sopraccitato decreto legislativo.
RSPP: di che cosa si occupa
E’ la persona che, in possesso delle capacità e dei requisiti professionali idonei e descritti nel D.Lgs 81/2008, si occupa di controllare e coordinare le procedure e le fasi operative finalizzate a prevenire gli incidenti, e pertanto gli eventuali infortuni, negli ambienti di lavoro.
L’RSPP è designato dal datore di lavoro.
Ogni azienda deve nominare il proprio RSPP, è un adempimento obbligatorio.
Il suo ruolo è fondamentale, infatti, l’RSPP è colui che valuta i fattori di rischio presenti in azienda e in generale nel processo dell’attività produttiva.
La sicurezza deve essere garantita all’interno dello stabile aziendale ma anche all’esterno. Pensiamo, ad esempio, ai dipendenti che si occupano di trasportare le merci: i mezzi utilizzati, le ore per ciascun turno, devono rispettare i limiti indicati nel D.Lgs 81/2008.
Una volta annotate le eventuali criticità, l’RSPP si riunisce con il datore di lavoro per stabilire gli interventi da eseguire per migliorare la situazione.
Da questo lavoro scaturisce il Documento di Valutazione Rischi.
Che cos’è il Documento di Valutazione Rischi
Il Documento Valutazione Rischi, che l’azienda deve obbligatoriamente stilare e poi aggiornare con cadenza generalmente trimestrale, è il risultato del lavoro svolto dal RSPP, dal datore di lavoro e dal medico di riferimento per la sicurezza sul lavoro.
Infatti, il D.Lgs 81/2008 prevede che ogni impresa nomini un medico a tale scopo e questo professionista provvederà ad effettuare le visite mediche per accertarsi dello stato di salute dei dipendenti e che l’ambiente di lavoro sia salubre.