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Quanto guadagna un arbitro di serie A? Calcio, donna, 2022/2023

L’arbitro appartiene a quella categoria di professionisti che svolge un lavoro, talvolta identificato più come un hobby che come tale. Ma come si diventa arbitro? In questa sezione, andiamo ad analizzare qual è il percorso da seguire per essere arbitro di calcio.

Come si diventa arbitri di calcio?

A capo della formazione per diventare un arbitro calcio vige l’AIA, ossia l’associazione italiana arbitri. Essa periodicamente indice nelle regioni d’Italia, senza escludere i piccoli centri cittadini, i corsi che preparano gli allievi ad indossare quest’uniforme sia nella competizioni amatoriali che in quelle federali. Coloro che intendono seguire questo percorso formativo e lavorativo devono essere in possesso di specifici requisiti. Questi comprendono  il possesso della cittadinanza italiana o anche quella straniera, regolamentata con l’opportuno permesso di soggiorno; e il compimento del 15esimo anno d’età.

Tra l’altro è posto come limite massimo d’età la soglia dei 35 anni, oltre la quale non è possibile accedere a questi corsi. Inoltre, bisogna essere dotati almeno del titolo di studio equivalente al diploma di scuola media inferiore. È importante che il candidato non abbia ottenuto la qualifica di arbitro “fuori quadro” in un momento precedente, al quale siano seguite le dimissioni volontarie. Ancora non bisogna essere tesserati per alcuna società appartenente alla F.I.G.C. né aver commesso reati. Infatti, tra i documenti richiesti figurano il casellario giudiziale e i carichi pendenti.

Una volta terminato il corso, saranno valutate le conoscenze e le competenze acquisite attraverso 2 prove, rispettivamente scritta e orale, centrate esclusivamente sulle regole calcistiche. Superato questo primo step, si dovranno affrontare le prove d’idoneità psico-fisica, che accertano il possesso di tutti i requisiti.

Come richiede ogni professione, per poter accedere alla categoria di serie A, bisogna partire da quella dei Giovanissimi, dove si è supervisionati e assistiti da un tutor, almeno nelle prime competizioni. Tuttavia, se il neo-arbitro mostra sin da subito il suo potenziale e la sua bravura può diritto salire di categoria, così da arbitrare mano a mano fino a livelli più alti.

Quanto prende un arbitro di serie A?

Quanto guadagna un arbitro di calcio? Nel corso del tempo, il mondo del calcio è evoluto tantissimo. È cambiato il modo, o meglio l’ideale, che spinge i giocatori a calciare un pallone così come la loro retribuzione e di tutti i professionisti che ruotano intorno a loro, inclusi gli arbitri. Fino alla stagione 2005/2006 l’arbitro percepisce uno stipendio netto di circa 5164 € per ogni gara disputata. In seguito all’inchiesta Calciopoli, il commissario dell’associazione italiana arbitri – all’epoca Luigi Agnolin – ritiene opportuno dare una scossa al sistema diminuendo la diaria in tutte le categorie.

Così dalla stagione 2006/2007 a quella attuale 2022/2023, lo stipendio arbitri serie A percepito per ogni partita diretta è del valore di 3800 €. Sappiamo che questa cifra è destinata agli arbitri del genere “uomo”. Qual è il guadagno arbitri serie A di genere femminile? Non ci è ancora dato saperlo. Ci auguriamo che lo stesso trattamento retributivo sia valido anche per le donne. Magari, quando l’occasione lo permette, la stampa potrà soddisfare la curiosità chiedendolo direttamente a Maria Sole Ferreri Caputi. Si tratta della prima donna arbitro della serie A, la quale ha debuttato nel match SassuoloSalernitana.

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