Nel 2021 il fenomeno del gioco nel nostro Paese è stato protagonista di un trend in forte crescita, con numeri importanti. Agimeg, che è l’Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco, ha elaborato dati complessivi su scala nazionale a partire dai numeri che sono stati forniti dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dai concessionari. Ebbene, si è in presenza di un settore – quello del gioco d’azzardo legale, che comprende i migliori casino online AAMS – che vanta una raccolta complessiva di 110 miliardi di euro a livello nazionale.
Il Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane dei Monopoli
È possibile leggere anche i dati del 2021 in confronto a quelli del 2019, facendo riferimento al cosiddetto Libro Blu, che rappresenta il documento ufficiale che è stato compilato dall’ex AAMS, oggi chiamata Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (abbreviata in ADM). Le informazioni contenute in questo documento mettono in evidenza una ripresa e al tempo stesso il ritorno alle cifre che erano state fatte registrare prima dello scoppio della pandemia da coronavirus.
Nel 2020, il periodo iniziale della pandemia ha avuto ripercussioni evidenti sulla riduzione della raccolta totale nel settore, per una contrazione del 20%. Facile intuire il motivo, se si pensa che il lockdown ha determinato la chiusura delle sedi fisiche e delle sale da gioco. In quel caso, i giocatori non hanno potuto far altro che rivolgersi ai migliori casinò online. Il gioco a distanza – si parla sempre di gioco legale, vale la pena di precisarlo – proprio due anni fa è stato protagonista di un netto incremento, pari al 39%, al punto da arrivare ad assorbire l’utenza territoriale.
Una situazione che con tutta probabilità ha contribuito ai dati del 2021 complessivi, cioè comprensivi sia dei numeri online che di quelli offline.
La gestione di ADM
È opportuno mettere in evidenza che i dati di cui stiamo parlando e che sono stati presi in considerazione dai documenti ufficiali sono relativi unicamente alle piattaforme legali, visto che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli gestisce anche il gioco online. L’ADM, in sostanza, riceve dagli Organismi di Verifica (gli ODV) l’esito dei controlli che vengono effettuati dopo le richieste di concessione.
A quel punto stabilisce se un casinò online può essere considerato sicuro o meno. In caso di esito positivo, i casinò in questione ricevono l’autorizzazione a operare, in virtù di una licenza che è composta da un numero a 5 cifre che viene mostrata sul sito web della piattaforma con il logo ufficiale di ADM.
I numeri del 2021 e il confronto con quelli del 2019
È necessario, dunque, esaminare i numeri del 2021 in considerazione di tale fenomeno. Se si valuta la spesa, vale a dire la differenza tra l’importo delle puntate e quello delle vincite, invece che osservare la raccolta (cioè l’importo totale delle puntate), è facile verificare che in confronto al 2019 c’è stata una diminuzione. Si è passati da 19 miliardi e 400 milioni di euro a 15 miliardi di euro.
In base all’analisi approssimativa di Agimeg, se è vero che la raccolta è stata più o meno equivalente, la riduzione delle perdite si può spiegare proprio facendo riferimento al gioco a distanza, il quale – come noto – prevede un payout molto più elevato, vale a dire una percentuale di pagamento sulle vincite nettamente superiore a quella dei casinò offline.
Digitale e offline: un connubio vincente
Si è instaurata una proficua interazione tra il settore digitale e quello fisico, dunque. Questo è uno degli aspetti più importanti anche in relazione alla questione del Riordino ed una classifica dei casino organica a livello nazionale, come è stato precisato da Federico Freni, sottosegretario all’Economia con la delega ai giochi.
Per Freni, il comparto è omogeneo, e di conseguenza deve essere regolamentato come se fosse unitario, allo scopo di tutelare la legalità a livello generale. Nel frattempo la Regione Generale dello Stato ha valutato la proposta di legge delega in cui si fa riferimento alla riforma del settore dei giochi pubblici.
Adesso si aspetta il nuovo passaggio in Consiglio dei Ministri, perché solo a quel punto si potrà avere un quadro più chiaro a proposito dello scenario che verrà definito a livello nazionale e di conseguenza dal punto di vista della legislazione regionale.