Lentamente muore: testo e significato della poesia di Martha Madeiros

Magnifica poesia di Martha Madeiros, “Lentamente muore” è stata spesso erroneamente attribuita erroneamente al poeta cileno Pablo Neruda. Il testo risale al 2000 e ha visto la sua prima apparizione in un quotidiano brasiliano (Zero Hora): difatti, si tratta di un vero e proprio elogio alla vita. Vediamo nel dettaglio.

Lentamente muore poesia info generali

La poesia funge da sprone per cercare di incitare il prossimo a vivere la vita appieno, cercando di evitare di trascorrere l’esistenza nella noia perché si finirebbe per morire lentamente ogni giorno. Si fa spesso riferimento al concetto di abitudine: proprio questa è la pietra tombale della vita, il cui fulcro cruciale aiuta a “cancellare”. Facendosi pervadere dall’abitudine, si finirà per vivere una non vita.

Lentamente muore testo

Ecco un’analisi del testo per comprenderne appieno il significato.

“Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia di vestire un colore nuovo, chi non parla a chi non conosce”. Lentamente arriva al termine della propria vita chi fa sempre le stesse cose tutti i giorni, nonché chi non si esprime e rimane indifferente.

“Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti”.

Qui si pone l’accento sulla “morte delle passioni” e su come questa porti ad una morte interiore: difatti, non vive chi preferisce razionalizzare tutto piuttosto che lasciarsi trasportare dalle emozioni.

“Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso”. Qui si fa riferimento alla capacità dell’uomo di saper stravolgere determinate situazioni che non lo rendono felice e di saper seguire i propri desideri e le proprie passioni.

“Muore lentamente, chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare. Muore lentamente, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore, chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce”.

Chiunque non riesca a sperimentare qualcosa di nuovo, chi non è capace di interagire col prossimo e si lascia demoralizzare dagli eventi, non potrà andare lontano nella vita.

“Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità”.

Se ci si lascia andare al trascorrere degli eventi, senza reagire e senza seguire le proprie passioni, si potrà andare incontro soltanto ad una fine lenta ed inesorabile del proprio “io”. Solo con pazienza “ardente”, ovvero legata alle passioni, potrà darci felicità.

Torna in alto