Ancelotti e Mourinho ancora in finale: ma non erano al tramonto?

Discussi, chiacchierati, amati, odiati, forse fortunati. Ma per molti anche ‘cotti’, bolliti e sul viale del tramonto. Ognuno ha la propria idea a riguardo, ma il 2022 verrà ricordato anche per i nuovi traguardi personali raggiunti da Carlo Ancelotti e José Mourinho, guidando Real Madrid e Roma. Entrambi, insieme a Pep Guardiola, sono gli allenatori più vincenti degli ultimi 25 anni. Tuttavia non hanno alcuna intenzione di fermarsi, dato che tra il 25 e il 28 maggio daranno l’assalto all’ennesima Coppa da mettere in bacheca.

Carlo Ancelotti, contro ogni pronostico pur guidando il Real Madrid, ha portato le merengues in finale di Champions League contro il Liverpool. E la finale del 29 maggio in quel di Parigi, sulla quale puntare nel sito scommesse Eurobet, si preannuncia più equilibrata che mai. Quanto fatto contro PSG, Chelsea e Manchester City non può che non tenere sull’attenti i Reds di Klopp. Con la Liga vinta qualche giorno fa, il tecnico di Reggiolo è salito a quota 22 titoli da allenatore, diventando l’unico a vincere in tutti i cinque maggiori campionati europei. Mica poi così male per ‘uno’ tacciato di essere ormai a fine corsa, dopo le non esaltanti parentesi sulle panchine di Napoli ed Everton.

José Mourinho ha invece riportato la Roma a giocare una finale in campo europeo dopo ben 31 anni, quando i giallorossi si giocarono contro l’Inter la Coppa Uefa. Adesso i capitolini, il prossimo 25 maggio in quel di Tirana, sfideranno gli olandesi del Feyenoord per giocarsi la prima vittoria in assoluto nella debuttante Conference League, sulla quale scommettere sfruttando i migliori bonus dei bookmakers online. La formazione giallorossa ha superato con buona autorità il Leicester in semifinale, fatto sicuramente non scontato, facendo gioire un Olimpico stracolmo di entusiasmo. E dunque lo ‘Special One’ non ha sicuramente perso il vizio di trasformarsi in capo popolo e creare una mentalità importante. Per lui attualmente sono 25 i titoli in carriera, l’ultimo nel 2017 portando il Manchester United alla conquista dell’Europa League. E vincendo tra un paio di settimane, diventerebbe il primo allenatore ad avere in bacheca Champions League, Europa League e Conference League.

Dunque Ancelotti e Mourinho non possono essere etichettati come fortunato, l’uno, strapagato e senza fare nulla di straordinario l’altro. Un allenatore che vince 22 titoli in carriera, portando la propria squadra in finale di Champions League eliminando tre dei top club attualmente esistenti in Europa, non può essere solo accompagnato dalla ‘Dea Bendata’. Un tecnico che riporta una formazione italiana a giocarsi un trofeo internazionale dopo tanti anni, seppur di minor lignaggio rispetto a Champions ed Europa League, non può che venirgli ascritto come un grande merito. Specie in un ambiente come Roma da sempre sottoposto a enormi pressioni. Un giorno, l’attuale tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ha dichiarato: “C’è un dato di fatto e nella vita ci sono le categorie: ci sono i giocatori che vincono e che perdono, dirigenti che vincono e no, allenatori che vincono e non vincono mai. Cazzo, se non vincono mai ci sarà un motivo.” Ecco, a questo riguardo, Ancelotti e Mourinho appartengono alla categoria di quelli che vincono. Punto.

 

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