Muffa nera: come e dove si forma? Come si può eliminare?

Al mondo esistono migliaia di specie di muffe differenti. Quella più diffusa, però, è la muffa nera: si tratta di una muffa appartenente al genere Stachybotrys, le cui caratteristiche andremmo ad elencare successivamente. Presta attenzione, perché le muffe potrebbero essere molto dannose per la tua salute.

Muffa nera tossica: info utili

La muffa nera non è altro che un fungo della famiglia Stachybotry. Si tratta di una muffa che si sviluppa per lo più su materiali da costruzione che sono generalmente ricchi di cellulosa: ecco perché non è raro vederla in edifici ricchi di umidità e datati. La sua consistenza è gelatinosa, ma soprattutto è considerata una muffa nera cancerogena e in generale molto dannosa per la salute.

Questo perché le tossine che emana, le satratossine, sono colpevoli di una serie di problematiche molto vaste e significative per l’organismo: parliamo sia di problemi respiratori, ma anche di allergie, attacchi di asma, affaticamento, fino a sfociare in vere e proprie emorragie celebrali e cancro.

Di solito si sviluppa, come abbiamo detto, su materiali ricchi di cellulosa come la carta, i libri, il legno, ma anche il cartongesso, pareti o soffitti con forti indici di umidità. Non tutti forse sanno che si tratta di una muffa molto diffusa negli Stati Uniti d’America, ma che è arrivata anche in Italia.

All’aspetto questa muffa nera sui muri si palesa come di colore nero con dei riflessi verdastri e soprattutto è capace di emanare un forte cattivo odore. Bisogna trattare in maniera molto accurata la muffa in questione perché le piccolissime spore che possono essere emanate sono trasportate facilmente nell’aria e possono essere inalate.

Muffa nera muri: come eliminarla

Per prima cosa, una volta individuata, la muffa nera dovrebbe essere isolata, questo affinché le spore non si diffondano e si disperdano poi pericolosamente nell’aria. Se possibile, isolare la stanza e sigillarla. Si può coprire la zona colpita con dei fogli di plastica e cercare di coprire anche eventuali prese d’aria che comunicano con altre zone. Il nastro isolante può aiutare per lo scopo. Un’operazione realizzata a dovere può evitare che si diffondano le spore.

Importante tenere aperte quanto più possibile le finestre, anche in inverno, in modo tale che l’aria circoli; allo stesso modo cercare di accendere dei ventilatori o degli aspiratori. A quel punto, se si vuole intervenire in prima persona, è necessario apporre dei prodotti antimuffa specifici ma farlo con attenzione: indossare guanti, mascherina ed occhiali protettivi. Se possibile, sostituisci i materiali assorbenti contaminati.

Come evitare che si formi

Ma come fare per evitare che si possa formare questa muffa? Ci sono vari modi. Per prima cosa, non riscaldare troppo gli ambienti e cercare di ventilare quanto più possibile le zone della casa. Si dovrebbe fare più volte durante la giornata questa operazione. Anche staccare gli arredi di qualche centimetro dal muro può essere d’aiuto.

Non è da escludere che se ciò non basti, allora si debba procedere ad una operazione di coibentazione vera e propria. Questa può essere strutturale o meno invasiva, a seconda del danno arrecato dalla muffa nera.

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