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Coriolus versicolor: quando viene utilizzato? Che caratteristiche ha?

Alcuni funghi presenti in natura possono aiutare il nostro organismo in situazioni di difficoltà. Tra questi troviamo Coriolus versicolor, il quale, stando ad alcuni studi, sarebbe in grado di riequilibrare il nostro sistema immunitario e addirittura avere degli effetti importanti nel contrasto a patologie come il tumore.

Coriolus versicolor: caratteristiche

Il nome scientifico di questo fungo è Trametes Versicolor (in alcuni Paesi è chiamato Turkey Tail, coda di tacchino, a causa della sua forma particolare). In Giappone, dove è particolarmente diffuso, viene invece chiamato Kawaratake. Una delle caratteristiche più note di questo fungo è il fatto che abbia delle colorazioni davvero interessanti, che variano da tonalità di marrone scuro o chiaro, ma soprattutto il fatto che si trovi in ceppi di legno e di tronchi morti. Molto spesso resiste persino all’inverno, quindi si può trovare praticamente tutto l’anno in natura.

Il fungo Coriolus fa parte della famiglia dei Polipori, fondamentali per il nostro ecosistema perché decompongono il legno e riciclano poi i vari nutrienti e i minerali che sono contenuti in esso. Fatto interessante è la notizia che vede gli antichi taoisti venerare questo fungo poiché cresceva nei tronchi di pino, albero sempreverde, a cui venivano associate le stesse caratteristiche del fungo. Difatti, per i taoisti, l’energia del pino veniva poi trasmessa al fungo: è così che questo è diventato un elemento essenziale per la medicina tradizionale asiatica, a tal punto che sono oggi anche conosciuti come funghi cinesi antitumorali.

Tra le componenti del Coriolus vale la pena citare il valore energetico, di 0,11 Kcal; ma soprattutto dei polisaccaridi, dei quali è principalmente composto (42% circa). Il fungo contiene anche il 15% circa di calorie, nonché il 2% di grassi (acidi grassi insaturi e steroli); circa il 7% di fibre. Le fibre vegetali stesse contenute sono importanti poiché consentono una digestione enterica del cibo e un assorbimento ottimale. Presenti varie vitamine quali quella di tipo B, B6 e B12.

Quando viene utilizzato?

Sebbene gli studi scientifici che si siano susseguiti nel corso degli anni non siano riusciti a far riconoscere ufficialmente questo fungo quale alimento antitumorale, va detto che in diversi Paesi asiatici è prescritto in maniera molto diffusa ai pazienti oncologici: ovviamente, è affiancato alle varie terapie, quali radioterapia, chemioterapia e chirurgia.

Fin dagli anni Sessanta, però, gli studi hanno cominciato ad osservare da vicino come questo fungo potesse avere un effetto eccezionale contro il tumore allo stomaco; è stato persino sviluppato un estratto chiamato PSP, il quale contiene potenti immunostimolanti.

Secondo alcuni studi, il Coriolus è in grado di ridurre lo sviluppo di metastasi e ridurre le neoplasie. Sarebbe la crestina ad essere fondamentale per lo scopo: precisiamo che il fungo non è commestibile, vista la sua consistenza legnosa, ma viene assunto tramite integratori alimentari.

Oltre a proprietà antitumorali, al fungo vengono attribuite proprietà antimicrobiche, antivirali, drenanti e mucolitiche. Insomma, si tratterebbe di un vero e proprio toccasana per l’organismo. In generale, alcuni studi hanno dimostrato come il Coriolus sia in grado di migliorare le difese dell’organismo nei confronti di virus che circolano specialmente in inverno.

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