Quanto guadagna un avvocato? Penalista, civile, privato, al mese

Quella dell’avvocato rappresenta nell’imaginario collettivo una professione prestigiosa e remunerativa. Le serie tv, basate principalmente sul modello americano, ci riportano l’immagine di un professionista rampante, senza scrupoli (negli Usa vengono spesso definiti “sharks”, squali) e con guadagni da capogiro. La realtà, soprattutto in Italia, è decisamente meno patinata. La strada per diventare avvocato è lunga e tutta in salita. Anni di studio e pratica che non sempre vengono ripagati dalle giuste gratificazioni, con un divario economico tra Nord e Sud molto netto.

Come si diventa un avvocato?

Cominciamo dal percorso universitario. Con la precedente normativa – il cd. vecchio ordinamento – il corso di studi in giurisprudenza aveva una durata di quattro anni; successivamente, la riforma del 3+2, ha introdotto la possibilità di conseguire una laurea triennale in scienze giuridiche ed una laurea specialistica della durata di ulteriori due anni. Oggi il 3+2 è stato abolito e la laurea in giurisprudenza prevede un ciclo unico della durata di cinque anni. Tuttavia gli esami fondamentali sono rimasti sempre gli stessi, compresi gli spauracchi del diritto privato (il cui superamento renderebbe il fortunato di turno, mezzo avvocato!) e delle due procedure civile e penale. Una volta terminati gli studi universitari, occorre svolgere la pratica forense, la cui durata, che prima era di due anni, è stata ridotta a 18 mesi. Il praticantato è necessario per accedere all’esame di abilitazione è rappresenta uno step importantissimo nella formazione di un avvocato. E’ in questo momento, infatti, che si comprende davvero l’esercizio professione: attraverso il contatto diretto con i tribunali, gli adempimenti nelle cancellerie e lo svolgimento delle udienze. Sotto la guida di un “Dominus”, si apprendono i trucchi del mestiere e sarebbe consigliabile, almeno agli inizi della carriera, scegliere uno studio che tratti più materie, per avere modo di scegliere quella più congeniale, nella quale specializzarsi.

L’esame di abilitazione alla pratica forense

Al termine della pratica forense arriva il momento più temuto da tutti gli aspiranti avvocati d’Italia, quello dell’esame di abilitazione! L’esame di abilitazione è finalizzato all’iscrizione all’Ordine degli avvocati della città di riferimento e, dunque, all’esercizio della professione forense. In altre parole, senza il superamento di questo esame, non è possibile diventare avvocati. Tuttavia, lungi dall’essere una mera formalità, spesso diviene uno scoglio insuperabile, con una percentuale di superamento inferiore al 50%. Consiste in un tour de force di tre giorni in cui i candidati sono chiamati a svolgere tre prove scritte: un parere motivato di diritto civile, un parere motivato di diritto penale e la redazione di un atto giudiziario, a scelta tra le materie di diritto civile, penale ed amministrativo. Il superamento delle tre prove scritte dà accesso ad una prova orale che è quella conclusiva dell’intero iter. Gli anni di pandemia da Covid-19 hanno determinato delle modifiche sostanziali nello svolgimento dell’esame di abilitazione, che si articola attualmente in due prove orali da svolgersi da remoto. Ma a fronte di tanti sacrifici, un avvocato quanto guadagna?

Stipendio avvocato: quanto guadagna un avvocato al mese

I dati forniti dal Consiglio Nazionale Forense riportano un numero avvocati in Italia pari a 250.000. Le donne rappresentano quasi la metà della categoria e la presenza maggiore di avvocati si registra al Sud, soprattutto in Calabria e Campania. Per quanto riguarda, invece, il reddito occorre fare riferimento ai dati forniti dalla Cassa Forense, che rappresenta l’organo di previdenza degli avvocati italiani. Stando a quanto dichiarato dagli iscritti alla Cassa, il reddito medio avvocati del 2021 si aggira intorno ai 37.500 euro annui. In particolare, si stima un reddito avvocati annuo al di sotto dei 50.000 euro per l’80% della categoria. La metà non arriva ai 20.000 euro annui.

Stipendio medio avvocato: guadagno avvocati civilisti e penalisti

Il reddito medio annuo di un avvocato si aggira intorno ai 37.500 euro, meno di 2000 euro al mese. Tuttavia si registrano notevoli differenze a seconda che si tratti di avvocati residenti al Centro-Sud o residenti al Nord, e tra gli avvocati di sesso maschile e femminile. Mentre il Sud registra i guadagni più bassi, soprattutto tra gli avvocati donna di giovane età (circa 25.000 euro annui), gli avvocati uomini, over 40, residenti al Nord guadagnano circa 54.000 euro all’anno. Ulteriore differenza si registra  tra quanto guadagna un avvocato penalista e un civilista. Mentre un avvocato specializzato in diritto civile guadagna circa 38.000 euro all’anno, un avvocato specializzato in diritto penale, guadagna leggermente in più, circa 40.000 euro all’anno. A fronte di guadagni non sempre soddisfacenti, le spese da affrontare sono numerose. Oltre ai normali costi di gestione di uno studio comprensivi dei dispositivi necessari al nuovo  processo telematico, c’è da considerare il contributo annuo alla Cassa Forense, il contributo annuale di iscrizione all’ordine degli avvocati e l’assicurazione professionale obbligatoria.

 

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