Tasi 2022, chi la paga? Per chi è stata abolita? Tutte le info

La Tasi è l’abbreviazione di Tassa sui Servizi Indivisibili e, a differenza di quanto alcuni credono, non è stata abolita, ma accorpata all’Imu, ecco perché si parla anche di Imu tasi come fosse una tassa unica.

Imu e tasi

Dal 1° gennaio 2020 è entrata in vigore una riforma di accorpamento fra Tasi e Imu, che è l’Imposta Municipale Unica, cioè una tassa pagata dai proprietari di immobili. L’eliminazione della tasi toglie, in realtà, solo un duplicato che complicava la vita al calcolo dei contribuenti, ma non garantisce una tassa più leggera.

Il sistema di calcolo tasi Roma o tasi Milano, solo per parlare di grandi città, non cambia, rispetto al passato, e neppure le esenzioni per la prima casa. L’inquilino non affronta il pagamento della nuova Imu sulla casa, mentre, prima della riforma, doveva versare una quota tra il 10 ed il 30% della Tasi.

Che cos’è la Tasi

Questa tassa, anche se accorpata all’Imu, non perde la sua funzione fiscale. In pratica, trasferisce l’onere tributario dall’immobile a tutti i servizi collegati di cui le persone usufruiscono. Casi tipici sono la manutenzione stradale, l’illuminazione pubblica, parchi, giardini e spazi verdi di uso comune. Ricordiamo di non confondere mai la Tasi con la Tari, cioè la tassa comunale sui rifiuti, che spetta a tutti, inquilini compresi.

Chi paga la Tasi accorpata all’imu

Riguardo chi deve pagare la Tasi, i proprietari non la versano, purché usino l’immobile come abitazione principale. Quest’agevolazione non vale per i fabbricati di categoria A1, cioè le abitazioni signorili, A8 e quindi le ville (ville) e A9, dato che si tratta di castelli e palazzi storici, compresi quelli di alto valore artistico.

Se la tasi prima casa e tasi inquilini non riguarda chi possiede una casa non di lusso e abita in locazione, non dimentichiamo che le persone in affitto sono esentate, purché ci abitino tutto l’anno. I proprietari delle case in affitto pagano invece la tassa.

Amministrazioni comunali Tasi

I comuni possono stabilire aliquote tasi fino al massimo previsto del 3,3 per mille, se è una prima casa di pregio, e fino a 11,4 per mille per tasi seconda casa, che è soggetta anche all’Imu. Ci sono possibilità di detrazioni, ma è una giungla in cui districarsi con l’aiuto del commercialista.

Non dimentichiamo che l’Imu, a cui si accorpa la Tasi, ha un valore compreso tra 8,6 e 10,6 per mille. Questo comporta il rischio di una spesa consistente nei comuni dove si applicano le aliquote massime.

I comuni possono ridurre o azzerare tasi e Imu ma, considerando i contraccolpi del Covid sull’economia, i fabbisogni di cassa degli enti locali e il taglio dei trasferimenti nel corso degli anni, è un’ipotesi molto improbabile.

Scadenza Tasi

Il pagamento imu e tasi sono fissati in due scadenze confermate al 16 giugno per la rata d’acconto e il saldo entro il 16 dicembre. Ecco quando si paga la tasi e il pagamento imu e tasi accorpate, per chi deve affrontarle, avviene sempre con f24 tasi, perché è il modulo previsto da presentare in banca, posta o tramite Caf. L’operazione può avvenire anche online.

Per il pagamento tasi 2022, i contribuenti versano quindi a giugno il 50% della quota tasi e Imu riferita all’anno precedente, che è il 2019 perché il calcolo è identico ad allora, anche se il comune di residenza deve ancora stabilire le aliquote per la nuova Imu.

 

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