I latini l’avevano soprannominata Caput Mundi: Roma è da sempre orgoglio del popolo italico. Una moltitudine di poeti, autori e cantanti ne ha celebrato la bellezza e inneggiato alla sua potenza, arrivata al culmine durante l’età classica. Il fulcro del potere temporale e imperiale dell’Italia continua ad affascinare milioni di persone. La presenza di maestose rovine contribuisce alla sua sontuosità. Fra queste rammentiamo i Fori imperiali.
Fori imperiali
I fori imperiali sono le cinque monumentali piazze erette per volere dapprima di Cesare Augusto ed, in seguito, degli imperatori Augusto, Vespasiano, Nerva e Traiano. Centri propulsori della vita pubblica dell’antica Roma, i resti di tali complessi sono lì a rievocare il loro antico splendore.
Fu il brillante intelletto di Cesare a partorire la geniale idea di erigere il primo sito. Nel 46 a.C., presero il via i lavori che dovevano portare alla costruzione del sogno: un nucleo che commemorasse le divine origini della sua discendenza.
Al centro di questo foro vi è il tempio di Venere Genitrice, madre di Enea, eroe dal quale Augusto asseriva di discendere. Nello stesso spazio, egli collocò anche la nuova sede del Senato.
Fu Cesare stesso a ricompensare i lavoratori che concretizzarono la sua fantasia.
Il Foro di Ottaviano: Augusto, per omaggiare il dio Marte, edificò un tempio in suo onore. La divinità guerriera aveva favorito il suo trionfo durante la battaglia di Filippi.
Da citare sono le magnifiche esedre, ove sorsero i tribunali. Altre componenti che resero la zona archeologica incantevole furono le statue di alcuni personaggi di Roma.
Pensato per scopi propagandistici, il luogo stava a magnificare l’inaugurazione dell’età dell’oro di Ottaviano.
Il tempio della pace: il terzo foro sorse per desiderio di Vespasiano. Inizialmente, esso non rientrava nell’insieme dei Fori imperiali, si decise poi di considerarlo una parte del tutto.
Domiziano, oltre ad unificare i tre centri precedenti, fece erigere un quarto sito. Il tempio celebrativo era dedicato alla dea Minerva.
Sfortunatamente, il suo ideatore morì prima di vedere l’opera terminata. A lavoro finito, spettò a Nerva il piacere di posarvi su gli occhi.
Infine, l’imperatore Traiano aggiunse l’ultimo pezzo all’eccezionale puzzle. L’oro, per attuare il disegno del foro di Traiano, fu recuperato dai bottini della campagna in Dacia.
La storia dei fori imperiali
Soggetti ad ampliamenti, incendi e restaurazioni, a partire dal Medioevo, i fori subirono un lento ma inesorabile processo di demolizione. Molte perle del complesso archeologico sparirono per lasciare posto ai primitivi complessi urbani di case popolari e edifici religiosi.
Svariati pontefici si cimentarono nell’impresa. Papa Onorio I, nel foro di Cesare, pose le basi per la chiesa di Sant’Adriana e per la meno voluminosa chiesa di Santa Martina.
Per quel che concerne il Foro di Ottaviano, furono i monaci basiliani a commissionare l’innalzamento di un monastero interiormente all’area. L’ ala orientale fu occupata, progressivamente, da edifici sacri.
Gli spazi su cui si ergevano il tempio della pace e il Foro di Nerva mutarono volto a causa dell’edificazione di case dall’aspetto modesto o di residenze aristocratiche.
Nel foro di Traiano, la più importante trasformazione fu l’asportazione del pavimento. Oltre ad altri reperimenti, gli archeologhi hanno rinvenuto una fornace di ceramica, durante gli scavi degli anni 30. Ritrovamento tornato utile agli studiosi della maiolica romana proto-rinascimentale.
I fori imperiali oggi
Nel corso degli anni 30, si diede il via al progetto della liberazione, finalizzato a restituire al mondo i Fori. Purtroppo gran parte delle vestigia sono rimaste seppellite nel sottosuolo.
Ancora oggi è possibile, tuttavia, rimembrare gli sfarzosi spazi della Roma che fu attraverso i residui dei colonnati, qualche esedra del foro di Ottaviano Augusto, una porzione del tempio del Foro di Nerva e qualche frammento del Tempio della pace.
Eventi e curiosità
Spesso, i Fori fanno da sfondo ad importanti manifestazioni e parate: è in tal posto che è comunemente organizzata la parate militare del 2 giugno.
Ultimamente, l’evento Tutti insieme ai fori imperiali ha fatto sì che ivi si radunassero udenti e non udenti, affiancati da un interprete della LIS. I racconti delle guide e degli interpreti riguardavano la quotidianità dell’antica Roma.
Informazioni per visitare i fori imperiali
Ecco alcuni suggerimenti per quelli che desiderano perdersi nella magia dei ruderi.
Gli ingressi sono estremamente limitati. Consigliatissimi sono la prenotazione al numero 060689 e l’acquisto del biglietto online. Prenotazione obbligatoria anche per chi è esente da pagamento.
L’ingresso coincide all’altezza della colonna traiana e l’uscita nel punto del Foro di Cesare, in via Bonella.
Orari e costi
Gli orari di fine visita variano a seconda della stagione o meglio del periodo dell’anno, mentre l’orario di ingresso (8:30) resta stabile.
Riguardo alle tariffe, il prezzo intero è di 4 euro, quello ridotto ammonta a 3.
Come arrivare ai Fori imperiali
Per raggiungere la nota località storica, si potrà usufruire di mezzi come bus, metro e treno.
Le linee del bus in corrispondenza dei Fori sono le seguenti: 118, 160, 190F, 30, 628, 80, 85.Col treno, sarà possibile visitare il complesso col trasporto che attraverserà i binari FC3, FL5 e R. Ultimo veicolo, che effettua il servizio di accompagnare i passeggeri sino alla zona romana, è la linea B metro.
Nei dintorni
Se avete raggiunto la capitale, mossi dal desiderio di godere di altri capolavori, consigliamo una visita nei dintorni.
A pochi passi, sarete al cospetto del Colosseo. Altre costruzione risalente all’età imperiale, nelle vicinanze, è il Pantheon. La Fontana di Trevi e Piazza Navona potrebbero completare un incredibile iter turistico.