Estato un invito a un ballo in maschera, anzi a un ballo dei vampiri, che è uno degli elementi d’ispirazione citati da Nicolas Ghesquière, direttore artistico della donna di Louis Vuitton, per la sua ultima collezione. L’appuntamento era al Passage Richelieu, che unisce rue de Rivoli al cortile del museo del Louvre, quello della Piramide. È un corridoio dove passava Louis Vuitton, fondatore della maison (nato esattamente 200 anni fa), per raggiungere gli appartamenti dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III: per lei fabbricava i bauli da viaggio e glieli riempiva anche, prima di ogni trasferta. Scuro solitamente di sera, Nicolas vi ha sistemato specchi e candelabri. E acceso i lampadari d’epoca, per illuminare al crepuscolo le sue modelle.
Gli abiti della collezione primavera-estate 2022, un mix d’ispirazioni ottocentesche e di silhouette futuriste, esprimono un’estetica teatrale. Siamo in linea con la «cifra» tipica dello stilista, il «classicismo futurista». Che stavolta ha attinto appieno alle capacità artigianali della maison, dai ricami preziosissimi all’utilizzo delle tecniche più innovative. «Volevo avvicinare questa collezione di ready-to-wear alla couture – spiega Ghesquière -. È il lusso sfacciato che dimostra l’opulenza del savoir-faire di Louis Vuitton. Vi è un deliberato approccio couture nella collezione e in questo ballo».
Il tutto passa nel frullatore di costanti contaminazioni e rimandi tra il passato e uno slancio futuristico. Abiti ricamati con lo spirito di una certa aristocrazia francese sono indossati con ai piedi anfibi colorati del genere space age. I jeans stretti sono portati con déshabillé ricchi di pizzi. Mentre i pantaloni di cuoio si associano ai mantelli. Ci sono addirittura smoking declinati in denim. «Vi è pure un guardaroba urbano, che diventa cerimonia – continua Ghesquière -. E poi una deviazione verso uniformi abbinate a bluse e colletti ottocenteschi, lavorati con il filo metallico. La parte sartoriale include bomber con la coda».
È lo stilista ad aver disegnato i costumi per Alicia Vikander, protagonista della nuova serie diretta da Olivier Assayas per Hbo Max, e per altri suo personaggi. È Irma Vep, adattata dal film con lo stesso titolo di Assayas, che aveva avuto nel 1996 come protagonista Maggie Cheung. E ispirato, a sua volta, a Les Vampires, film cinematografico a episodi del lontano 1915, diretto da Louis Feuillade. «Ci sono immagini incredibili in quella serie di inizio Novecento – continua il direttore artistico di Louis Vuitton – e una è il gran ballo. Andando avanti con la mia ispirazione, mi sono messo all’interno del ballo e della fantasmagoria che implica: l’aspetto cerimoniale, l’intrigo, gli sguardi, i sussurri, l’infatuazione sensuale». Tutto questo ha influenzato la sua collezione primavera-estate 2022. Al pari del vampiro. «Mi piace molto questa figura, che viaggia attraverso il tempo – aggiunge Ghesquière -, adattandosi al dress code in cui vive, mantenendo comunque un certo fascino del passato».